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Caniparola – Paghezzana

Caniparola

Caniparola è oggi la frazione più popolosa del Comune. Fino alla prima metà del Novecento l’area era quasi esclusivamente ad utilizzo agricolo, lo stesso nome della frazione deriva probabilmente dalla coltivazione e dalla lavorazione della canapa.

Le uniche strutture presenti nella zona erano la villa Malaspina, le fattorie di fondazione malaspiniana, il “Portone” all’inizio del viale (oggi non più esistente), sull’Aurelia, e il complesso architettonico dell’arco. Esso comprendeva una piccola cappella, costruita dai Malaspina forse nel Cinquecento, ancora riconoscibile dall’esterno.

Oggi ad essere coltivata rimane soprattutto l’area della collina detta “Montesagna”, con un vitigno autoctono chiamato “la Merla” (da cui il famoso vino “La Merla della Miniera”).

La villa Malaspina di Caniparola: situata ai piedi delle colline di Fosdinovo, nella frazione Caniparola, con il suo giardino è la più bella di tutta la Lunigiana.

Paghezzana

Le prime tracce di un’occupazione umana dell’area, dal rilievo piuttosto dolce, soleggiata e quindi ben adatta all’agricoltura e all’insediamento in generale,sembrano risalire fin nell’età romana: un sito di I sec. a.C. (probabilmente una piccola fattoria) è stato individuato dalle ricognizioni della British School at Rome negli anni ‘80.

Le prime attestazioni nelle fonti scritte sono legate alla medievale cappella di San Lorenzo, citata nelle Decime del 1296-1297, ma di incerta ubicazione. L’edificio religioso oggi ancora visibile è di piena età moderna, fondato da Venturino Venturini nel 1594, ed è dedicato a San Giovanni Evangelista.

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Ultima modifica: 14 Maggio 2021 alle 12:26
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